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Il foto reportage, prove storiche di giornalismo

di Fabrizio Ramundo

La fotografia nasce nel 1839 dall'ingegno di Louis Daguerre, ma la pratica di accompagnare articoli giornalistici con fotografie è divenuta possibile solo grazie alle innovazione tecnologiche sviluppatesi tra il 1880 e il 1896. I primi esperimenti di reportage iniziarono nel 1850, quando William Simpson e Roger Fenton documentarono la guerra di Crimea (1853-56) e un decennio più tardi Matthew Brady immortalò i protagonisti della guerra civile americana (1861-65). A quel tempo però i processi di stampa non erano in grado di riprodurre le fotografie, cosicchè le immagini dovevano essere reinterpretate da incisori, dato che solo le incisioni in legno erano compatibili con la tecnologia di stampa dell'epoca.

Nel 1880 il Daily Graphic di New York pubblicò la prima riproduzione fotografica a mezzatinta (halftoning). La stampa a mezzatinta, inventata da Eugene Ives, permetteva di trasformare una immagine in bianco e nero in una serie di punti, garantendo un risultato di gran lunga più realistico rispetto alle incisioni. Nel 1887 l'introduzione del flash (a polvere) permise a Jacob Riis di eseguire ritratti fotografici in interni.

Nonostante le importanti innovazioni molti giornali (soprattutto quelli scandalistici) continuarono ad illustrare le proprie pagine con incisioni, almeno fino al 1927. Nei primi anni del '900 l'esigenza di trasmettere non solo testi, ma anche immagini fù soddisfatta dall'introduzione del wirephoto, un servizio che permetteva di inviare fotografie tramite telegrafo o telefono, in pratica l'antenato del più moderno fax.

All'inizio del secolo, sebbene i metodi di stampa fossero evoluti parecchio, fare fotografie rimaneva un'attività piuttosto complessa anche a causa di dimensioni e peso degli apparecchi fotografici che di certo non rendevano agevoli gli spostamenti. E' per questo che la svolta vera e propria nella storia del fotogiornalismo avvenne solo l'introduzione della prima fotocamera Leica 35 mm (1925) e del flash a bulbo (1927). La Leica è stata la prima macchina fotografica a 35mm (il formato di pellicola più diffuso); data la sua compattezza permetteva di muoversi con facilità e scattare molto velocemente, inoltre essendo una fotocamera a telemetro risultava molto comoda per i servizi in luce ambiente (senza flash) o in condizioni di luce scarsa. Insomma la Leica era una macchina fotografica nata per spostarsi agevolmente e cogliere l'attimo decisivo.

Il desiderio di catturare l'istante, elemento essenziale del reportage, divenne il leit-motiv di quella che fu chiamata la Golden Age del fotogiornalismo (1930-1950).

(inserito il 20/01/2008)

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